È stato pubblicato sulla rivista BioScience un rapporto firmato da più di 11mila scienziati, di 153 nazioni, dove si dichiara un’effettiva e gravissima emergenza climatica ma anche la loro disponibilità a mettersi a disposizione delle forze politiche per fare i giusti e necessari passi e per assicurare un futuro a noi e alla nostra terra.
“Gli scienziati hanno l’obbligo morale di avvertire chiaramente l’umanità di qualsiasi minaccia catastrofica e di “dirlo così com’è”. Sulla base di questo obbligo dichiariamo, con oltre 11.000 firmatari di scienziati di tutto il mondo, chiaramente e inequivocabilmente che il pianeta Terra sta affrontando un’emergenza climatica.”
Questa è la dichiarazione di William Ripple (Università dell’Oregon), Thomas Newsome (Università di Sydney), e William Moomaw (Università Tufts), sul rapporto “Avvertimento degli scienziati riguardo alla emergenza climatica”, pubblicato sulla rivista Bioscience. Il monito è stato sottoscritto da ben 11258 scienziati e scienziate di 153 nazioni, provenienti da ogni continente.
Già 40 anni fa, scienziati di 50 nazioni si incontrarono alla Prima Conferenza mondiale sul clima (a Ginevra 1979) e concordarono che tendenze allarmanti per il cambiamento climatico rendevano urgentemente necessario agire. Da allora, allarmi simili sono stati fatti: il vertice di Rio del 1992, il protocollo di Kyoto del 1997 e l’accordo di Parigi del 2015, nonché decine di altre assemblee globali e avvertimenti espliciti degli scienziati di progressi insufficienti. Tuttavia, le emissioni di gas serra sono ancora in rapido aumento, con effetti sempre più dannosi sul clima terrestre. Un immenso aumento di scala degli sforzi per conservare la nostra biosfera è necessario per evitare sofferenze indicibili a causa della crisi climatica.
Nonostante 40 anni di negoziati globali sul clima, con poche eccezioni, non abbiamo cambiati sostanzialmente niente. La crisi climatica è arrivata e sta accelerando, è più grave del previsto, minaccia gli ecosistemi naturali e il destino dell’umanità e potrebbe portare a una catastrofica “Terra di serra”, che renderebbe potenzialmente inabitabili vaste aree della Terra.
I 5 punti per ridurre gli effetti del cambiamento climatico
Nel documento, gli scienziati hanno identificato sei passaggi critici e correlati (in nessun ordine particolare) che i governi, le imprese e il resto dell’umanità possono adottare per ridurre gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici:
Settore energetico
Sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili a basse emissioni, abbandonando gas e petrolio, eliminando i sussidi alle compagnie petrolifere, e imponendo tasse sul carbonio sufficientemente elevate per scoraggiare l’impiego degli idrocarburi.
Inquinanti di breve durata
La riduzione rapida di emissioni di metano, polveri sottili, idrofluorocarburi e altri inquinanti climatici non persistenti. Questo potrebbe ridurre di oltre il 50% la tendenza al riscaldamento globale a breve periodo.
Natura ed ecosistemi
Ripristinare e proteggere ecosistemi come foreste, praterie, torbiere, zone umide e mangrovie e consentire a questi ecosistemi sequestrare l’anidride carbonica atmosferica.
Cibo
Diminuire il consumo di carne, soprattutto rossa, pur mantenendo il consumo globale di prodotti di origine animale ridurrebbe notevolmente le emissioni di metano e altri gas serra, e consentirebbe di utilizzare un maggior numero di coltivazioni per il nostro consumo.
Economia
Convertirsi a una economia carbon-free e abbandonare la ricerca di crescita del PIL e della ricchezza. Sostenere gli ecosistemi e migliorare il benessere umano dando priorità ai bisogni reali e riducendo la disuguaglianza.
Popolazione
La popolazione aumenta di oltre 200.000 persone al giorno. Il documento propone un controllo della crescita per garantire giustizia sociale ed economica a tutti. Esistono politiche comprovate ed efficaci che rafforzano i diritti umani riducendo al contempo i tassi di fertilità e riducendo gli impatti della crescita della popolazione sulle emissioni di GHG e sulla perdita di biodiversità.
Le conclusioni
“Siamo incoraggiati da una recente ondata di preoccupazione. Gli enti governativi stanno facendo dichiarazioni di emergenza climatica. Gli studenti si fanno sentire. I movimenti di cittadini chiedono un cambiamento e molti paesi, stati e province, città e imprese stanno rispondendo. Come Alleanza di scienziati mondiali, siamo pronti ad assistere i decisori in una giusta transizione verso un futuro sostenibile ed equo.”
E poi ancora:
“Sollecitiamo un uso diffuso di segni vitali, che consentirà meglio ai responsabili politici, al settore privato e al pubblico di comprendere l’entità di questa crisi, tenere traccia dei progressi e riallineare le priorità per alleviare i cambiamenti climatici. “