Provate a immaginare Firenze invasa dalle biciclette, in un prossimo futuro potrà accadere, migliaia di biciclette sparse per la città, in ogni angolo, pronte per essere usate anche solo per pochi minuti ad un prezzo bassissimo.
Viene dalla Cina il boom della bicicletta condivisa selvaggia. Il nuovo tipo di bike sharing si chiama “dockless” (senza molo) e si sta sviluppando nelle grandi metropoli cinesi dove la congestione degli autoveicoli e l’inquinamento sono un problema serio. Anche nella piccola Firenze però il traffico non scherza e l’inquinamento certi giorni ristagna nelle stradine della città, è vero che nel centro capita di sentire l’odore del bottino, ma è sempre meglio di quello del benzene o del gasolio o peggio ancora della miscela dei motorini a due tempi.
Il concetto è semplice, gli utenti scaricano un app che dice loro dove trovare una bicicletta, una volta localizzata o trovata per strada, la possono sbloccare mediante la scansione di un QR code con il cellulare e iniziare il noleggio.
A differenza dei tradizionali servizi di noleggio, tuttavia, che richiedono che le bici siano restituite presso una “docking station” fissa, gli utenti sono liberi di lasciare le biciclette ovunque il loro viaggio si concluda.
Semplice, arrivi dove devi arrivare e lasci la bicicletta dove vuoi, senza doverla riportare in un posteggio.
I prezzi cinesi sono di circa 15 centesimi l’ora e molti utenti preferiscono pagare che avere la bicicletta gratis del servizio pubblico ma con l’obbligo di riportarla in un parcheggio predefinito.
La comodità e la flessibilità sono fuori di dubbio, e la combinazione dell’uso della bici selvaggia con altri mezzi pubblici aumenta l’efficienza di tutto il sistema. Scendi dal tram e per raggiungere in pochi minuti il posto dove devi andare, noleggi una bici al volo e arrivi fino al portone senza problemi di parcheggio.
Oppure la utilizzi per evitare il traffico quando devi prendere un treno o un autobus. O anche per goderti una passeggiata in compagnia.
Ci sono però delle obiezioni, anche in Cina, le biciclette lasciate in giro fanno disordine e poi si possono accumulare in determinati posti e rimanere inutilizzate per giorni o rimanere rotte per mesi. Per questo alcune amministrazioni cittadine stanno prevedendo degli spazi appositi e si pensa anche a un sistema di sconto per gli utenti più bravi nel parcheggio e di punizione con aumento della tariffa per gli utenti che abbandonano i velocipedi in luoghi impropri.
Tra i 15 maggiori operatori di biciclette pubbliche di tutto il mondo 13 sono in Cina. Parigi è al quinto posto con 21.000 biciclette, Londra al dodiciesimo con 16.500. La città di Hangzhou (a un’ora treno alta velocità da Shanghai) ha una popolazione leggermente più grande di Londra, ma il suo sistema di condivisione è cinque volte più grande. E’ la prima della lista con 84.100 bicicli, quasi il doppio rispetto al suo rivale più vicino.
Gli operatori leader cinesi che stanno già lavorando per arrivare anche in Europa sono Mobike e Ofo. Mobike, in meno di un anno, sta invadendo le strade di 18 città cinesi con un piano complessivo di un milione di nuove biciclette. Solo il mese scorso, l’azienda ha messo più di 100.000 biciclette arancione e argento in ciascuna delle città di Shanghai, Pechino, Shenzhen e Guangzhou.
Ofo ha iniziato nel 2015 come un progetto dell’Università di Pechino e ora ha 10 milioni di utenti in 33 città per le sue vistose biciclette gialle.
In Cina dopo decenni di declino dell’uso della bicicletta e adorazione dell’auto privata queste applicazioni di condivisione hanno fatto crescere di nuovo la tendenza alla pedalata, la gran parte degli utenti pare che siano tra i 20 e i 30 anni e viaggiano con una mano sul manubrio e l’altra con lo smartphone.
Anche a Firenze la bicicletta è in crescita, sopratutto per chi vive in città, ma manca per chi arriva in automobile dalle aree limitrofe, il servizio potrebbe essere gratuito (o quasi) e le biciclette potrebbero avere un bel design con quel tocco di classe in più che la città si merita. Si otterrebbe di sicuro una riduzione dell’inquinamento e del traffico e tanta salute in più per chi pedala.
Fonte The Guardian
- Dal 2 Agosto 2017 le biciclette Mobike sono arrivate in città, l’articolo (di Aprile) è stato premonitore… e noi ne siamo felici!