Il cibo invenduto alle famiglie in difficoltà

Cresce a Firenze il progetto sperimentale per dire no allo spreco alimentare e per la lotta alla povertà, che prevede il recupero di frutta e verdura di qualità, invenduta alla chiusura del mercato di Novoli, per essere distribuite a persone e famiglie in difficoltà.
Questa esperienza che coinvolge Comune di Firenze, Mercafir, Cft, Banco alimentare e mondo del volontariato, sta diventando una best practice per la rete nazionale dei mercati dove, insieme a Firenze che è il fondatore, ci sono i principali mercati italiani.
L’area messa a disposizione da Mercafir per realizzare il progetto è il Padiglione B che ha un’estensione di 4.422 metri quadrati e l’uso esclusivo di una cella frigorifera di 90 metri quadri situata nella centrale di frigoconservazione del centro alimentare polivalente.
Nel 2014 sono stati 80.000 gli assistiti dal Banco alimentare in Toscana: 600 le associazioni coinvolte per circa 3.500 tonnellate di cibo.
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“Il progetto è quasi a costo zero per il Comune dal momento che abbiamo messo solo poche risorse necessarie per la gestione amministrativa – dice l’assessore al Welfare Sara Funaro -, il resto sarà gestito tutto su base volontaria. Uno dei nostri obiettivi è raggiungere tutte le famiglie che sono in carico ai Servizi sociali. La quantità di prodotti freschi su base annuale consegnati oggi é di mezzo milione di tonnellate: un altro nostro obiettivo è provare a raddoppiare questa quantità o addirittura triplicarla. Abbiamo deciso adesso di arrivare a più famiglie possibili e di ampliare la gamma di prodotti offerti visto che il Banco alimentare si occupa anche della distribuzione alle persone bisognose di prodotti ‘secchi’. Il Banco alimentare infatti può portare nel padiglione prodotti differenti da frutta e verdura in eccedenza e non venduti alla Mercafir come ad esempio pasta, scatolette e così via per fare in modo che le persone in difficoltà abbiamo una dieta alimentare più sana”.